La stagione estiva, soprattutto nelle sue ultime battute, rappresenta il periodo ideale per le conserve casalinghe: confetture, frutta sciroppata, ma anche passata di pomodoro. L’Abruzzo d’agosto, è fatto anche di “pomodori fatti in casa”, un rituale scontato per buona parte delle famiglie abruzzesi, una liturgia legata all’identità da condividere e tramandare.
In realtà, fino a una cinquantina di anni fa, si era soliti fare il concentrato, anziché la passata: il pomodoro veniva passato con un semplice passaverdure, il composto derivato era steso su un piano e lasciato essiccare al sole. Il concentrato, denso e corposo, si conservava dentro bottiglie chiuse con tappi di sughero o contenitori di terracotta.
Ma come si fanno i “pomodori fatti in casa”?
La scelta del pomodoro, cade solitamente sul San Marzano, rigorosamente locale.
Si lavano accuratamente i pomodori e si eliminano le parti danneggiate.
Si fanno bollire dentro quella che in Abruzzo è comunemente chiamata “callara”, una grande pentola.
La bollitura dura pochi minuti.
Inizia la fase dell’asciugatura.
I San Marzano vengono incisi per far uscire l’acqua in eccesso.
Trascorsi 10 minuti i pomodori sono asciutti e pronti per essere passati.
Il risultato è una vera passata, si aggiunge il sale.
E’ il momento del basilico al lavaggio, sarà inserito dentro ogni bottiglia.
Controllo della densità, la passata è pronta
per essere imbottigliata.
Spazio ai tappi.
Chiusa per bene ogni singola bottiglia, si mette a bollire tutto per 30 minuti.
Le bottiglie saranno tolte dalla pentola quando l’acqua sarà fredda.
La passata di pomodoro casalinga è pronta.
[Crediti – Immagini Carmelita Cianci]