Andar per Borghi: Quadri, il paese del tartufo (e non solo)

ANDAR PER BORGHI

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La nostra rubrica “Andar per borghi” oggi fa tappa a Quadri, per raccontarvi le bellezze storiche e archeologiche di questo piccolo borgo del medio Sangro, ma anche per parlarvi del tartufo, di cui il territorio limitrofo è ricco.

Quadri è situato nella media valle del Sangro. Il suo territorio, di forma quadrangolare, confina a nord-ovest con il comune di Pizzoferrato, a nord-est con il comune di Civitaluparella, a sud-est con il comune di Borrello e quello di Sant’Angelo del Pesco.

Quadri, fra tutti i paesi della media valle del Sangro, è certamente il più giovane, oltre ad essere il più piccolo per estensione. Nato tra il X e XI secolo da monaci benedettini che vivevano nel vicino monastero della Badia di Santa Maria dei Quatri, o de Quatris, costruito sui resti di un antico tempio sannita sito nell’antica “Trebula”. Il paese fu costruito intorno al Castello dei Quatri “villa baronale” per difenderlo dalle continue scorribande dei Saraceni. Il toponimo Quadri deriva dalla parola “quadre”, appezzamenti di terreno di forma quadrangolare che venivano dati in colonia ai contadini del posto. Il nome antico del paese è Quatri ed assume definitivamente la denominazione attuale con la caduta del Feudalesimo (1804) e con la conseguente nascita del moderno Comune.

L’area archeologica “Trebula”

Alcune tracce dell’antica “Trebula” sono ancora oggi ben visibili sull’altopiano della Madonna dello Spineto. Si tratta di un sito archeologico nel quale sono stati fatti numerosi ritrovamenti, tra cui un piccolo anfiteatro di cui è stata messa in luce parte dell’arena. Recenti scavi archeologici hanno interessato l’area sacra e una circoscritta zona limitrofa, scoprendo alcuni tratti del recinto sacro del santuario in opera poligonale, i resti dell’arena e altri edifici monumentali.  Sull’area occupata dal tempio fu poi edificata, tra il X e l’XI secolo, l’abbazia di Santa Maria dello Spineto, di cui oggi sono ancor ben visibili i resti dei muri perimetrali.

I resti del Castello di Quadri

Durante l’ultimo conflitto mondiale il paese, che faceva parte della “Linea Gustav”, è stato raso al suolo dalle truppe germaniche ed è stato quasi interamente ricostruito dalla stessa popolazione che poi dopo la ricostruzione è stata costretta ad emigrare verso i paesi del nord Europa e delle Americhe.

Oggi è un paese di circa 920 abitanti effettivi ed è meta di un turismo sempre in via di espansione per la presenza su tutto il territorio del pregiato tartufo bianco Tuber magnatum Pico.

Quadri e le zone limitrofe sono sempre state territorio ricco di tartufo, tanto che il Comune – uno dei pochissimi d’Abruzzo – è entrato a far parte dell’associazione nazionale “Città del Tartufo”, costituita proprio con lo scopo di valorizzare il tartufo italiano e favorirne la conoscenza e la diffusione con la pubblicazione, la divulgazione di carte turistiche, guide e sussidi didattici. Ultimamente il paese punta molto sulle potenzialità che questa risorsa naturale può portare in ambito turistico/commerciale; esempio né è la Mostra-Mercato del tartufo, che si svolge ogni anno in agosto, che offre non soltanto momenti di degustazione, ma anche convegni, tavole rotonde e lezioni formative per imparare a conoscere la preziosa risorsa di questo tratto d’Abruzzo.

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[Crediti: SangroAventinoTurismo, Wikipedia, foto Flickr/terredeitrabocchi – immagine tartufo Google]

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